
Confimprese conferma il dato negativo riguardante i saldi: siamo al -30% rispetto all’andamento dello scorso anno e -50% rispetto al 2019
Quando i saldi non attirano che bisogna fare? E’ la domanda che si pongono tanti commercianti di fronte all’evidente calo rispetto alle precedenti stagioni.
Di fatto anche Confimprese conferma il trend negativo che fa seguito, di contro, alle speranze incoraggianti di una ripresa economica e dei consumi.
Sarà per l’effetto domino di questa pandemia, per lo smart working ancora attivo, per i rincari di bollette prodotti alimentari, sta di fatto che il retail sta soffrendo.
A calare non sono solo i consumi, ma anche le presenze che, tra centri commerciali e luoghi dello shopping cittadino, vedono in forte discesa il passaggio pedonale e, di conseguenza, gli ingressi nei negozi.
Ne sono testimone io stessa che, vivendo nel centro di Genova, ho assistito al passaggio dal boom di persone pre- Natale (quando sei obbligato a prendere qualche pensiero), al normalissimo via vai di gente, più intenta a guardare che non ad acquistare, nonostante i saldi siano già a percentuali piuttosto elevate.
Mario Resca, presidente Confimprese, afferma:
“Il caro bollette, la mancanza di materie prime e l’inflazione, ormai acclarata e non più transitoria, rischiano di bloccare nuovamente il Paese. I consumi si stanno bruscamente fermando. Abbiamo necessità di sostegni reali che siano vicini alla sopravvivenza del settore, di nuove misure sugli ammortizzatori sociali e di accesso al credito, ma anche di contributi a fondo perduto e misure fiscali che ci consentano di attraversare un altro anno pesantissimo. Se non arriva liquidità immediata nel sistema produttivo, il retail rischia il collasso”.
Altro grido d’allarme che si unisce, insomma, a quello dei ristoratori, dei trasporti e del turismo.
Si attende da più parti un intervento strategico a protezione dell’economia nazionale e dei cittadini.